Anche quest'anno si approssima la ricorrenza della tragica notte di Lace del 29 gennaio 1945.
Il Comando partigiano che lì aveva posto in quei giorni la sua sede fu attaccato dai nazisti e 12 furono i partigiani trucidati, 2 quella sera stessa e gli altri nei giorni seguenti, fucilati e impiccati.
Fu una tragedia immane, che non impedì tuttavia alla 76^ brigata – seppure privata dei suoi comandanti - di riscattarsi prendendo parte alla Battaglia di Sala del primo febbraio 1945.
La tragedia di Lace fu anche la tragedia della comunità donatese, per la condivisione umana e ideale che univa allora i partigiani alla popolazione.
I fatti di Lace sono diventati patrimonio delle comunità biellese, canavesane e valdostane, allora unite nella lotta contro il fascismo e l'occupante nazista e ora eredi morali del lascito ideale dei
partigiani. Ogni anno il “popolo di Lace” si ritrova sempre più numeroso alla sera del 29 gennaio nelle baite del comando diventate luogo sacro e di unione nella memoria collettiva, a testimoniare e rinnovare lo spirito di ribellione popolare contro la schiavitù di ogni fascismo.
Donato ha dato molto alla lotta di liberazione, con l'impegno e la dedizione della sua popolazione e dei suoi partigiani, con il sangue versato dai partigiani e dai civili barbaramente uccisi.